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Gruppo Concertisti Campanari
“Pieve di Cisano”


Gruppo Concertisti Campanari

Nel disegno caratteristico che illustra la fiera di uccelli da richiamo, a Cisano, sul lago di Garda fatta da A. Beltrame nel 1903 sulla prima pagina del giornale “La Domenica del Corriere”, si scorge in alto a destra un piccolo campanile a vela con una campana.

Cosa sarà mai? E sì, che la Pieve ha il suo imponente campanile romanico con il concerto campanario, eppure la prima cosa che si vede entrando nella piazza è quel piccolo campanile con la sua campana che tutti vedono e ammirano mentre si sale la stradina che costeggia il lato sud della chiesa che conduce alla famosa Abside.
Diciamo che quella campana rappresenta un monumento della storia.
Per capire meglio tale importanza di quel vaso sonoro, dobbiamo retrocedere nel 1895, data storica per le campane di Cisano.
L’affermarsi del suono delle campane a Sistema Veronese nelle province di Verona e Vicenza, indusse nel 1895, l’allora arciprete di Cisano Don Giovanni Battista Ceschi di rinnovare completamente i bronzi del campanile romanico, facendo fondere dalla ditta Cavadini di Verona, un nuovo concerto di cinque campane.
Infatti prima dell’attuale concerto, esistevano ben 5 campane di cui due assai molto antiche e tre del 1837 fuse dalla ditta Chiappani.

Come descrive L’Agostini nel suo libro “Cisano di Bardolino”, indica che nel 1895 in occasione del nuovo concerto campanario, le campane di allora, furono destinate alla fusione per servire da materia prima in modo da ridurre le spese, a tale scopo per accelerare il lavoro di fusione vennero letteralmente fatte volare dall’alto della cella campanaria e gettate a terra e nell’impatto si salvò solo una, quella del 1503 che poi venne posta ai primi del 900 sul campanile a vela al di sopra della sacrestia sul lato sud della chiesa.

Gruppo Concertisti Campanari Eccola qua, la famosa campana.
Si sa per certo che questa campana fu fatta fondere nel 1503 dai conti Di Brenzone per il campanile dell’antica chiesa di San Giuliano e che sul finire del 1800 nel momento della distruzione dell’intero complesso, dovuto alle pessime condizioni di conservazione, (tuttora di tale chiesa rimane solo l’arco dell’altare maggiore murato dietro al monumento dei caduti) fu portata sul campanile della parrocchiale.
Tale campana, opera del Maestro Orlando da San Silvestro, figlio di Francesco Checherle che proveniva dalla contrada di San Pietro Incarnario di Verona, è il tipico strumento sonoro della Rinascenza (l’altezza della campana è più lunga della larghezza).
Pochi sono gli ornati, con eleganti trecce “dette anche maniglie” che sorreggono la campana ma dove il cielo (la parte terminale della campana dove sono inserite le trecce) della stessa è visibile stato messo in un secondo tempo alla fusione del corpo.
Le stesse plachette, dove vi sono le iscrizioni o figure dei Santi sono state applicate successivamente.
Nella corona superiore porta incisa questa scritta contornata da leggere modanature:
"MENTEM + SANCTAM + SPONTANEAM + HONOREM DEO + ET PATRIE + LIBERATIONEM".
Questa scritta di significato oscuro, che secondo una leggenda un angelo avrebbe portato inciso su una pietra, con la quale al tempo degli imperatori Decio o Diocleziano venne coperto il sepolcro di Sant’Agata martire, patrona di Catania e divenuta poi anche Patrona dei fonditori di campane.
In una plachetta si intravede la figura della Madonna, mentre in opposizione a questa abbiamo la seguente iscrizione:
"ORLAND/VS DE VERONA FECIT MDCCCCCIII",
fatta nel 1503 da Orlando da Verona.

Questa campana di modeste dimensioni pesa circa 120 Kg, ha un suono tutto particolare che ricorda un tempo passato. E’ montata su una incastellatura in ferro con un contrappeso (ceppo) detto “alla Cavadini”.

Gruppo Concertisti Campanari Come mai la si vede sul campaniletto a vela e non sul campanile principale?
Il motivo si spiega dal fatto che, al momento della fusione delle attuali campane, consapevoli dell’importanza del pezzo, ma soprattutto la ristrettezza della cella campanaria impedì di collocare la suddetta campana assieme al concerto del Cavadini e così più tardi, nei primi del Novecento, l’allora parroco Don Castellani fece costruire un campaniletto per ricoverare l’antico bronzo.

Dopo ben dopo 500 illustri anni questa campana svolge ancora le sue funzioni, suonata manualmente tramite una fune e la si può ascoltare ogni giorno della settimana, 15 minuti prima dell’inizio della Santa Messa e nel momento in cui inizia la Sacra celebrazione.

I Suonatori di Cisano

Squadra Campanaria “Pieve di Cisano”
Via Creole, 5 – 37011 Bardolino (Verona)
Tel. 045 6210104



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